Berlusconi: "Milano è troppo africana"
Dopo aver tuonato sull'africanità di Roma ora tocca alla capitale lombarda. Berlusconi: "Milano sembra l'Africa". Ma poi si scopre che per attaccare i manifesti della Lega si usano immigratti clandestini. Che coerenza!
Lo sporco cittadino e il terrore dell'Africa in casa (secoli fa il tormentone erano i turchi) sono diventati le più grandi preoccupazioni di Silvio Berlusconi. Dopo aver tuonato contro lo sporco di Roma , irritando non poco il sindaco della capitale e alleato di partito Alemanno, ora il premier rimprovera Milano. "Milano sembra una città africana. In alcune città, a camminare per il centro, vedendo il numero di cittadini stranieri, sembra di essere proprio in una città africana". Con queste parole di sapore leghista il premier ha deciso di concludere la campagna elettorale in un discorso al Palaghiaccio di Milano. La battuta non è del tutto innocente, anzi. E' un tentativo da parte di Berlusconi di strappare qualche voto alla Lega che da quelle parti vince elezioni dopo elezioni. Ma Umberto Bossi , che politicamente non è un ingenuo raffredda subito le aspettative di Silvio dicendo ai giornalista "al Nord vinciamo noi", come a voler marcare il suo territorio.
Oltre agli attacchi alla sinistra e alla città di Milano giudicata troppo multietnica Berlusconi si è vantato della sua straordinaria capacità di lavoro nonostante l'impegno della campagna elettorale: "Ho ridotto il tutto a tre giorni di campagna, io sono un presidente operaio che lavora dalle 7 alle due di notte. Solo per domani ho 8 interventi in tv".
Tutti d'accordo dunque sul "non passa lo straniero" di Lega e Pdl ma quando si guarda più da vicino la campagna elettorale non mancano le stranezze. L'altra notte a poca distanza dalla Stazione centrale di Milano e dalla sede della Regione un gruppo di immigrati nordafricani che non parlavano l'italiano stavano attaccando manifesti elettorali per la Lega . "La cosa più triste - ha detto il consigliere communale Carlo Monguzzi, capogruppo dei Verdi nel consiglio regionale della Lombardia - è che non si rendevano conto che inneggiavano alla cacciata dei clandestini, cioè a loro stessi". Forse sarebbe il caso, come suggerisce Monguzzi, di suggerire al governo di sollecitare il ministro degli Interni Roberto Maroni "a intervenire sulla Lega che utilizza i clandestini come attacchini". E vuoi vedere che questi non avevano il permesso di soggiorno?
http://dilatua.libero.it/attualita/berlusc...na-bl8306.phtml"Roma sporca, sembra Africa"
Berlusconi "bacchetta" il sindaco Alemanno, ma poi ritratta "sono stato frainteso". E la gaffe sul Continente Nero?
«Roma sporca, sembra Africa», una dichiarazione forte, quella di Silvio Berlusconi, almeno per un paio di motivi: l'attribuzione di un nesso logico tra sozzura e Continente Nero, e la bacchettata al sindaco della Capitale Alemanno, primo cittadino che - coalizioni alla mano - sta "dalla sua parte". "Fa male al cuore girare per molte città italiane come Roma, Napoli o Palermo e vedere che per scritte sui muri e lordura nelle strade sembrano più città africane che europee", ha detto il Cavaliere parlando a Radio Radio. "Mi permetto di suggerire più cura del verde, più attenzione alla pulizia, provvedimenti per evitare i graffiti sui muri. In città come Tokio e Pechino, non c'è un mozzicone, una plastica, una carta, scritte sui muri. Anzi c'era una legge, cambiata qualche mese fa, con cui chi deturpava le strade veniva punito con delle nerbate. Non voglio arrivare a tanto, ma bisognerebbe recuperare la norma del codice penale che è caduta in disuso e che commina il carcere a chi rovina i centri storici".
Ma come: una tal bordata sull'efficienza della municipalità tutta ai danni dell'"amico" sindaco? Il premier si è affrettato a precisare: "Si è creato un equivoco per una mia intervista", ha dichiarato in una nota - Non ho mai inteso attaccare, è ovvio, il sindaco Gianni Alemanno che sta svolgendo un eccellente lavoro su Roma per cercare di superare le pesanti eredità ricevute dalla sinistra. Purtroppo, dopo 15 anni di incuria e di degrado della sinistra, non basta certo un anno di lavoro per risolvere la situazione del decoro e della pulizia dei luoghi pubblici". Messa la pezza "politica" resta la questione della gaffe. "Questa volta il centrodestra non avendo meglio da fare, invece dell'Europa e del Terzo mondo, offende l'Africa - commenta Fabrizio Panecaldo, consigliere Pd in Campidoglio - Al premier la città di Roma in quanto a decoro e degrado non piace perché somiglia più ad una città africana che ad una europea. C'è da stupirsi visto gli ingenti stanziamenti accantonati per Roma dal governo. Il premier si lamenta in particolare per la pulizia di Roma e forse in questo caso ha ragione. Sono mesi che segnaliamo una pulizia approssimativa, la scarsa manutenzione delle strade, il proliferare di cartellone e manifesto abusivo, ponti e panchine disastrate, chilometri di rete rossa collocati a segnalare pericoli non rimossi da molti mesi e periferie abbandonate a se stesse dove si moltiplicano atti di intolleranza xenofoba».
«Berlusconi ha "fatto nero" il sindaco rendendolo primo cittadino di una metropoli del continente africano» commenta Jean-Leonard Touadi, parlamentare del Partito Democratico di origine congolese ed ex assessore della giunta Veltroni. Per Touadi Roma è più sporca a causa del «ridimensionamento dell'ufficio per il decoro urbano operata dalla nuova giunta». E infine spiega: «inutile rifarsi alla presunta eredità del passato: per pulire una città un anno di tempo basta e avanza anche in Africa». «Vi sono quartieri di Tunisi che sono più puliti di Roma. È un peccato, perché Roma è una bellissima città», butta lì il senatore della Lega e viceministro delle Infrastrutture, Roberto Castelli, no si sa bene se per difendere l'Africa o finire di affondare Roma.
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