Dice Wikipedia
"Durante la II Guerra Mondiale, Los Angeles fu teatro di una "battaglia", furono scaricati infatti numerosi colpi di contraerea contro sfere luminose sopra i cieli della città. Vi furono alcuni cittadini feriti, ma solo dai colpi che ricadevano a terra."entriamo nello specifico:
25 Febbraio 1942 - Los Angeles
Immaginate un’astronave che arriva da un altro mondo o dimensione, che fluttua su una Los Angeles in preda al terrore e oscurata da un blackout in piena notte, proprio qualche settimana dopo Pearl Harbor, al culmine della paranoia e della paura della Seconda Guerra Mondiale. Immaginate come questa enorme astronave, presumendo che si trattasse di un qualche velivolo sconosciuto giapponese, sia stata attaccata mentre si trovava, quasi stazionaria, su Culver City e Santa Monica, da dozzine di batterie contraeree dell’esercito che le esplosero contro circa 2000 proiettili da 450 grammi sotto gli occhi di migliaia di cittadini. Immaginate tutto questo e avrete un’idea della Battaglia di Los Angeles. L’improvvisa apparizione dell’enorme oggetto circolare getta Los Angeles e parte della California del Sud in un immediato blackout da attacco aereo, con migliaia di responsabili della protezione antiaerea che corrono da una parte all’altra di una città buia, mentre la tragedia incombe nei cieli sopra di loro... una tragedia che avrebbe causato la morte di sei persone e la caduta dal cielo di frammenti di bossoli su case, strade e palazzi per chilometri e chilometri
25 FEBBRAIO 1942, PRIME ORE DEL MATTINO
Dozzine di riflettori della 37a Brigata di Artiglieria Costiera intercettarono immediatamente l’enorme nave, come una magica e surreale lanterna nel buio e limpido cielo invernale sopra la città degli angeli. Pochi in città riuscirono a dormire dopo che i cannonieri della difesa costiera aprirono il fuoco scaricando centinaia e centinaia di raffiche di proiettili verso l’astronave luminosa, avvistata inizialmente mentre fluttuava sopra gli studios Metro Goldwin Mayer di Culver City. Il fragore delle artiglierie e il sibilo dei traccianti vennero avvertiti ovunque a Los Angeles, mentre i militari erano certi di essere riusciti a centrare il bersaglio... senza alcun risultato. Nella foto qui riprodotta, si vede il cielo di Los Angeles come appariva all’altezza del fuoco incrociato.
Facendo attenzione alla convergenza delle luci dei riflettori si noterà chiaramente la forma della nave visitatrice all’interno dell’area illuminata. È un GRANDE corpo volante, apparentemente del tutto incurante delle centinaia di proiettili antiaerei esplosi di cui è fatto bersaglio, senza alcun effetto. Comunque le perdite si contarono, ma a terra. Almeno sei persone morirono come risultato diretto dell’attacco dell’esercito sull’UFO, che lentamente e pigramente si fece strada verso Long Beach prima di dileguarsi definitivamente.
AEROMOBILI NON IDENTIFICATI
Il giorno dopo, solo sul quotidiano Los Angeles Times, in un articolo di spalla a firma di un redattore, apparve una descrizione dell’UFO. Se ne evince un senso dell’energia e dell’emozione di quella notte.
L'articolo recita:
Una folla infreddolita guarda il cielo illuminato dai colpi dell’artiglieria. Le esplosioni forano l’oscurità come piccole stelle fiammeggianti... le luci dei riflettori sembrano dita protese a scrutare il cielo notturno... Urlano le sirene antiaeree... "Prendete quegli sporchi invasori!" ovunque echeggiano le grida dei militari e della polizia. Ma l’oggetto nel cielo si muoveva lentamente, catturato al centro delle luci come il mozzo della ruota di una bicicletta circondato dai raggi splendenti. Il fuoco sembrava esplodere in cerchio tutto attorno al bersaglio. Gli astanti, tremanti al gelo del primo mattino, comunque non hanno avuto la possibilità di vedere un velivolo precipitare o bombe sganciate. "Forse è solo un’esercitazione", ha rimarcato qualcuno. "Test un accidente!" è stata la risposta. "Non spari in aria tutto quel metallo a meno che non stai cercando di tirare giù qualcosa". L’oggetto bersagliato continuava a muoversi fiancheggiato da esplosioni vermiglie, mentre le casalinghe, avvolte dalle loro vestaglie, rabbrividivano e guardavano quella scena terrificante.
In prima pagina, sul Los Angeles Times del 26 Febbraio 1942, il titolo a caratteri cubitali dice: "L’Esercito dichiara che l’allarme è reale", eppure nelle molte colonne dedicate all’evento, non appare la benché minima descrizione dell’oggetto, per quanto fosse stato per oltre mezz’ora chiaramente inquadrato dall’occhio dei riflettori e visibile da centinaia di migliaia di cittadini. Se non si era trattato di un falso allarme, cosa aveva penetrato lo spazio aereo di Los Angeles? Chi era l’intruso?
I NERVI SCOSSI DELL'ESERCITO
Su conferma della presenza sulla costa Sud di aeromobili non identificati da parte del comando a San Francisco, due le dichiarazioni ufficiali della Marina da Washington: la prima liquida la faccenda, per bocca del Segretario Frank Knox, con i "nervi scossi" della popolazione; la seconda dichiara: "L’aereo che ha causato il blackout nell’area di Los Angeles per diverse ore questo mattino non è stato identificato".
Il comando della Army’s Western Defense ha affermato che il blackout e le azioni antiaeree sono state il risultato di un velivolo non identificato avvistato sull’area della baia. La città è stata oscurata - conseguentemente all’ordine di sbarramento antiaereo emesso dal 14° Comando Intercettore - dalle 2:25 alle 7:21 del mattino dopo che un precedente allarme giallo delle 19:18 era rientrato alle 22:23. Il blackout si estendeva effettivamente fino al confine messicano e oltre, nella San Joaquin Valley. Non sono state sganciate bombe e non sono stati abbattuti aerei e miracolosamente, viste le tonnellate di proiettili lanciati in aria, solo due persone sono state ferite dalla caduta dei frammenti. (Quest’ultima affermazione del Los Angeles Times verrà successivamente smentita, portando il bilancio delle vittime a SEI!!).
testimonianze:
Il capo della polizia di Long Beach, J.H. McLelland dichiarò:
"Vidi quella che fu descritta come la seconda ondata di aerei dall’ultimo dei sette piani del municipio di Long Beach. Un osservatore della Marina con un potente binocolo Carl Zeiss, disse di aver contato nove velivoli nel cono dei riflettori. Il gruppo (di UFO) passava da un cono di luce all’altro, e sotto il fuoco delle mitragliatrici dell’artiglieria antiaerea volò dalla direzione di Redondo Beach e Inglewood a Fort MacArthur e continuò verso Santa Ana e Huntington Beach. Il fuoco dell’antiaerea era così pesante che era impossibile sentire il rombo dei motori degli aerei".
Il reporter Bill Henry del Los Angeles Times scrisse:
"Pur trovandomi a notevole distanza dall’oggetto lo vidi chiaramente, ma senza poterlo identificare... sarei pronto a scommettere che su quell’oggetto è stato diretto un gran numero di colpi".
Alle 2:21 del mattino il Generale John L. De Witt diede l’ordine di cessare il fuoco, mettendo di fatto fine a quei 20 minuti di battaglia nel cielo di Los Angeles.